BRANDED ENTERTAINMENT

Tv: è l’ora del branded entertainment.
I programmi al servizio degli sponsor.

Le trasmissioni costruite intorno al prodotto commerciale.
Un format televisivo è creato su misura per una o più aziende che, in questo modo, coprono per intero, o quasi, le spese di produzione. La televisione è cambiata. Non solo dal punto di vista dei generi, dello stile e dei linguaggi, ma anche del contenuto ‘puro e dei modelli economici che stanno dietro.

La pubblicità, per esempio.
Fino a non molto tempo fa, un’azienda, per mostrare i suoi prodotti e servizi sul piccolo schermo, poteva decidere di fare sostanzialmente due cose: la cosiddetta tabellare, o la sponsorizzazione. Un classico spot da 10″,15″, 20″, 30″,(la vecchia reclame) inserito prima, dopo e in mezzo ai programmi, oppure un cartello che dice che “il programma che segue è gentilmente offerto da quell’azienda o da quel prodotto”. In entrambi i casi, tra il contenuto televisivo e quello pubblicitario, non c’è alcun tipo di rapporto, sono semplicemente messi uno vicino all’altro.

La frontiera adesso è un’altra e si chiama Branded Entertainment.


Col Branded Entertainment non è più il prodotto commerciale a essere inserito all’interno del programma, ma è il programma stesso a essere costruito intorno al prodotto (o ai valori che il prodotto rappresenta). In pratica, si crea un programma su misura per una o più aziende, che coprono per intero, o quasi, le spese di produzione. Un buon investimento per qualsiasi Azienda, dato che il loro prodotto o servizio, non è solo “appiccicato” al programma, ma ne è parte integrante e quindi ha una visibilità e una “forza” maggiori. Inoltre, le reti televisive generaliste, si ritrovano dei programmi a costi praticamente pari a zero, con cui rimpolpare i palinsesti.

Nel 2010, nel nostro Paese è stata approvata una direttiva che autorizza il PRODUCT PLACEMENT in tv. Questa pratica, in uso nel cinema già da molto tempo, permette di inserire e di mostrare dei prodotti commerciali “dentro” il programma (a determinate condizioni).

Branded Entertainment da cui trarre
ispirazioneBrand e Intrattenimento

Il Brand e l’Intrattenimento sono due mondi legati tra loro in una delle forme di pubblicità indiretta più antiche di sempre: il Product Placement. Oggi, si incontrano in quello che viene comunemente chiamato Branded Entertainment.

Entrambi, fondono advertising e intrattenimento, ma in modo diverso.

Con il Product Placement si posiziona (in modo programmato) un prodotto o un marchio all’interno di un contentuto di intrattenimento già realizzato (film, programmi televisivi, eventi, ecc). – Un esempio può essere quello di Nutella, che vuole che il proprio vasetto sia presente sul tavolo della cucina in una scena in cui gli attori del film stanno facendo colazione. – L’azienda compra quello “spazio pubblicitario” alla casa di produzione che ha realizzato il film.

Al contrario, i contenuti di Branded Entertainment, sono ideati, finanziati e realizzati dall’impresa stessa e presentano un’elevata concentrazione di intrattenimento. I formati maggiormente utilizzati sono quelli audiovisivi (cortometraggi, documentari o serie) predisposti per essere diffusi sui media tradizionali o online. Ma esistono anche altri formati, come eventi live o videogiochi.

Lo scopo del Branded Entertainment non è quello di presentare il prodotto con le sue caratteristiche, ma di condividere una certa visione del mondo, un certo modo di “sentire” e vivere. Infatti, il prodotto può anche non essere fisicamente presente nel contenuto, ma solo evocato attraverso i suoi valori (values placement).

Alcuni esempi di Branded Entertainment di successo possono aiutarci a comprendere come questa sia una delle forme di comunicazione
tra le migliori del Content Marketing, ma anche la più complicata.


1) Inspiring Chef

Inspiring Chef: il gusto dell’arte, con il brand Lavazza, composto da quattro puntate, ognuna delle quali vede una coppia di chef stellati (tra cui Cracco e Cannavacciuolo) reduci dal calendario Lavazza 2014 firmato Martin Schoeller, famoso fotografo tedesco.

Il progetto è un format dedicato ai ritratti d’artista di Lavazza firmata Zodiak Active, in onda su SkyArte.Il pubblico viene accompagnato in un viaggio di esplorazione del proprio territorio, tra le tradizioni e le culture del luogo, le ispirazioni, i mondi segreti e l’interpretazione dell’arte da parte degli chef. L’ultima puntata è invece dedicata alla figura del fotografo Martin Schoeller e allo sviluppo del calendario Lavazza 2014. In tutto ciò, il prodotto non è al centro della scena, occupando invece una posizione secondaria. Vediamo il marchio Lavazza sulle tazzine o sulle capsule nel momento in cui gli chef si concedono una pausa caffè e nell’ultima puntata, che è del tutto dedicata al calendario.

Esempio: un presentatore che beve da una bottiglietta d’acqua, di cui viene inquadrata la marca per pochi secondi, o un’auto di una certa casa, (anch’essa ben riconoscibile), che porta i concorrenti da un posto all’altro. I programmi che ne fanno uso, sono un’infinità, tanto che ormai non ce ne accorgiamo nemmeno più.

2) Spread the happy

La web-serie targata Nutella celebra i valori e i sentimenti in cui il brand si rispecchia. Generosità, gentilezza e felicità sono fattori che rendono il mondo un posto migliore. Per dimostrarlo ha creato una serie di video in cui racconta storie di persone che incorporano tali valori. E la presenza del prodotto è ridotta ai minimi termini. A titolo di esempio prendiamo l’episodio che vede come protagonista una bambina, che con un puro atto di generosità e genuinità è riuscita a far sentire speciale lo spazzino del quartiere, regalandogli dei cupcake per il suo compleanno. Nutella® Originals | Spread the Happy Anthem.
Nella didascalia del video leggiamo: “‘Spread the Happy’ isn’t just a phrase, it’s a way of life”.

3) Sparks

DBS, una banca di Singapore, ha creato una web-serie basata su storie vere avvenute all’interno della banca.
Precisamente “Sparks” segue le vite, professionali e personali, di giovani banchieri che, con le loro risorse e la loro immaginazione, riescono a risolvere i problemi dei propri clienti.
SPARKS | Episode 1 | Once Upon A Time | DBS
Come volevasi dimostrare, la serie non si concentra sul business come profitto, ma su come il business può aiutare a cambiare le vite delle persone.
Infatti il progetto è un’espressione della promessa di DBS di concentrarsi sui clienti e aiutarli a ottenere di più nella loro vita quotidiana.

Il Branded Entertainment tra Brand Identity e Brand Awareness

Il Branded Entertainment contribuisce alla costruzione dell’identità di marca (brand identity), creando un legame tra questa e il consumatore e, di conseguenza, sviluppando una brand awareness con effetti positivi sulla percezione di marca.

In sintesi, possiamo dire che, oggigiorno, l’elemento in grado di determinare il successo di marca e conquistare la preferenza del consumatore riguarda la sfera emotiva e la dimensione relazionale del rapporto tra consumatore e brand.

Il target viene posto al centro di un ambiente dove non è preso in considerazione come cliente ma come persona.

Le 4 principali dimensioni su cui agisce il Branded Entertainment

Coinvolgimento, relazione, branding e comportamento. 
Il Branded Entertainment coinvolge lo spettatore, crea una relazione con lui, agisce sulla brand image e sul comportamento dello spettatore, che è più propenso a informarsi sulla marca.
In modo scientifico i progetti si valutano in Branded Entertainment.

Inizialmente, era impensabile riuscire a misurare e valutare questa tipologia di progetti. Quindi era difficile per i marketer poter capire i risultati del proprio lavoro.
Dal 2019, è stato lanciato sul mercato il “modello di misurazione di progetti video di Branded Content e Branded Entertainment”, compiendo un passo importante nel settore della comunicazione.
Di fatto, l’obiettivo è stato quello di “introdurre e rendere disponibili metriche di misurazione condivise e super partes per tutti i contenuti video digitali di branded entertainment”.
Finalmente si sta realizzando un vero e proprio cambio di paradigma nella comunicazione aziendale che segna il passaggio dai contenuti di marketing al marketing dei contenuti.